Metodologie Kinesiologiche Olistiche MKO
Vorrei spiegare cosa è per me MKO (Metodologie Kinesiologiche Olistiche).
Certamente Olistico è un termine molto ardito e utilizzato spesso in modo inappropriato. Probabilmente anche nel mio caso poiché l’olismo racchiude “il tutto” e io il tutto non so..
Ma come ho sempre detto “la Kinesiologia non ha limiti..I limiti li ha il kinesiologo”!
Ed allora eccoci qui a cercare di diminuire i nostri limiti nella ricerca dell’Olos, del Tutto.
Ma cos’è la Kinesiologia? Beh..innanzitutto lo studio del movimento, quindi la persona viene vista nel suo equilibrio in movimento e non in modo statico. Questo di per sé è già un fatto importante poiché nella staticità possiamo creare dei compensi, delle posture false che nel movimento è difficile da mantenere. L’uomo finché vive si muove e quindi analizzarlo nel suo movimento diventa importante ai fini di comprendere il suo eventuale disequilibrio.
Nell’MKO cerchiamo di analizzare l’uomo nella sua interezza attraverso l’utilizzo del triangolo equilatero, tipico della Kinesiologia, dove alla base abbiamo la Struttura (scheletro, muscoli postura, e così via), su un lato la Biochimica (Sangue, Linfa, Organi, Visceri, Alimentazione, Intossinazione, Intolleranze, Integrazione, ecc..), e sull’altro la Psiche (Stress, Fobie e tutto quello che è il nostro “male di vivere”).
All’interno di questo Triangolo ci mettiamo l’Energia, che rappresentiamo con classico simbolo Taoista del Cerchio con le due tonalità di colore (Yin e Yang). Questo cerchio tocca tutti e tre i lati del Triangolo, proprio per simboleggiare l’identica l’influenza energetica sui tre lati. Tutto si muove e si compie perché c’è Energia!
All’esterno del cerchio mettiamo altri cerchi che toccano i tre spigoli del triangolo anch’essi con l’intento di influenzarlo. Questi ulteriori cerchi, di colori sfumati e vari, rappresentano i nostri Campi Aurici. Tutta la nostra vita, tutta la nostra struttura, biochimica, psiche ed energia, sono intimamente collegati ai nostri Campi Aurici e, attraverso loro, a tutto l’Universo. Tutto questo deve essere nelle mani di un Kinesiologo MKO e senza una di queste parti il suo lavoro diventa incompleto, fragile, instabile.
Sapere analizzare e valutare tutte queste parti richiede tempo, conoscenza e costante allenamento all’abbandono della “MENTE CHE MENTE”.
Siamo troppo abituati a credere che il problema sia risolvibile, attraverso la nostra conoscenza mentale, da dimenticarci quanto essa possa essere limitata dalla sua stessa razionalità. Riuscire a fidarci dell’ascolto del corpo che tocchiamo, senza inserire tutto quello che conosciamo, o che crediamo di conoscere, all’interno del lavoro Kinesiologico è la base per comprendere questo Metodo per riuscire a fuggire da schemi prestabiliti e protocolli.
Dott. Fausto Nicolli D.O. ideatore dell’MKO